LA RABBIA

Perché fa male arrabbiarsi?

La rabbia è una emozione improvvisa, travolgente, "precoce" infatti può essere sperimentata anche
dai bambini in tenera età. La rabbia è caratterizzata da una tendenza all'azione. Quando siamo
arrabbiati, viviamo una tensione che sentiamo di dover scaricare al più presto per ritrovare uno stato
di benessere. Una frustrazione e una costrizione sia fisica che psichica possono far nascere una
reazione rabbiosa, ci si arrabbia quando qualcuno o qualcosa si oppone alla realizzazione di un
nostro bisogno, soprattutto quando viene percepita l'intenzionalità ad ostacolare l'appagamento.
Nasce quindi, per sopravvivenza, una forte tendenza ad attaccare e ad aggredire l'oggetto
frustrante. Chi esprime la rabbia è costretto ad affrontare grandi disagi relazionali. Più è intensa la
relazione, più violenta è l'aggressività che si scatena nei contrasti. E' facile che uno "sfogo
catartico" possa essere liberato su chi ci è davanti in quel momento, anche su un "oggetto" diverso
rispetto a quello che provoca la frustrazione. Ricorrenti momenti di rabbia possono alterare rapporti
affettivi importanti. La collera è considerata una emozione scomoda, sconveniente, associata
all'aggressività. Molto forte è il messaggio culturale che ci suggerisce di reprimere l'ira per non
compromettere relazioni rilevanti, per essere accettati, amati.

La rabbia è una reazione ad un limite, aiuta ad affermare il proprio Io, a custodire la nostra
personalità. E' un segnale di allarme che ci avverte che qualcuno ci sta calpestando. Chi reprime la
propria rabbia, reprime al tempo stesso la propria energia e la propria creatività. Esistono persone
che preferiscono aggredire se stesse piuttosto che arrabbiarsi con gli altri e si abbandonano ad
autorimproveri. Soffocare la propria collera dà vita a sentimenti di umiliazione, di inferiorità. La
collera non rivolta all'esterno genera dolore fisico.

Quali sono gli effetti dell'ira sul corpo?

Sudorazione, tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, irrigidimento della muscolatura
scheletrica, sono alcune delle normali reazioni fisiologiche del corpo all'emozione della rabbia che
ancestralmente dovevano preparare l'organismo alla fuga, alla lotta. La collera, generalmente, è
espressa con grida, arresti del respiro,movimenti delle mani. Può succedere che l'emozione non sia
legata ad uno specifico momento, ma diventi cronica. Spesso le origini della rabbia sono inconsce o
semplicemente lontane nel tempo e non sempre la persona è in grado di riconoscerle con obiettività
ed immediatezza. Non sempre si è coscienti di essere arrabbiati. Qualunque emozione o sentimento
non riconosciuto trova la sua forma comunicativa in un linguaggio corporeo. Nasce così il sintomo
psicosomatico, espressione di un contenuto, di un pensiero che in un certo momento o periodo
della nostra vita riteniamo svantaggioso prendere in considerazione e decidiamo, più o meno
inconsciamente, di ignorare. Mal di testa, mal di schiena, inappetenza, ulcera, psoriasi possono
accompagnare l'ira trattenuta.


Come controllarsi?

La rabbia può essere utilizzata con una modalità costruttiva se dà energia ad una richiesta basata
sui propri desideri. E' importante imparare ad esprimere la propria collera perché solo in questo
modo ci si può avvicinare ai propri reali bisogni e costruire relazioni più autentiche. Ogni reazione
rabbiosa cela un dolore. E' utile allearsi con la propria rabbia, ascoltarla, cercando di capire che
cosa ci sta comunicando, dove siamo stati feriti, che cosa desideriamo e perché. Si deve
manifestare il fastidio che un determinato comportamento ha provocato in noi, esprimere il proprio
pensiero, i propri punti di vista. A volte, l'ira viene scatenata dalle nostre interpretazioni delle azioni
dell'altro, prima dello sfogo, sarebbe importante chiedersi quanto la rabbia sia oggettivamente
giustificata in quel momento. La collera è una emozione violenta, smorzare l'esplosione iniziale,
aiuta ad affrontare le discussioni in un modo più equilibrato.


Come scaricare la tensione?

Quando si è arrabbiati si può scaricare la tensione con attività fisiche, per esempio, praticare sport,
fare una passeggiata, etc. Alcuni possono trovare sollievo con un massaggio o altre tecniche di
rilassamento. La strada che può condurre a dei cambiamenti più profondi è quella del lavoro su se
stessi e della presa di coscienza dei propri vissuti emotivi e delle proprie sofferenze.


Quando è giusto arrabbiarsi?

Uno "sfogo rabbioso" è una reazione ad una insofferenza forte, dietro c'è sempre frustrazione.
L'emozione esplosiva funge da segnale d'allarme e ci mette in guardia rispetto al fatto che alcuni
nostri bisogni non sono stati rispettati. Se non si esprime il malessere non si ha la possibilità di
esprimere se stessi. Come tutte le emozioni, la rabbia non è mai giusta, o sbagliata: c'è, e bisogna
prenderne atto, comprenderla, e gestirla al meglio.


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Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli