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Psicologia |
Donna |
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli |
L'ABBASSAMENTO DELL'ETA' DELLE PRIME ESPERIENZE SESSUALI Perchè l'età della prima esperienza sessuale nelle ragazze (ma anche nei ragazzi) si sta abbassando? E quali sono le motivazioni che spingono in questa direzione? Bisogno di conferme, imitazione, mutamento dei costumi in generale? L'età delle prime esperienze sessuali si è progressivamente abbassata per complesse ragioni sociali e culturali. La sessualità non costituisce più un tabù, l'accesso a informazioni e messaggi a contenuto sessuale è diventato molto agevole e anche all'interno della famiglia (sebbene ci siano ancora delle resistenze) è diventato più "normale" affrontare argomenti a sfondo sessuale. Sperimentare la sessualità aiuta il ragazzo ad essere accettato, a sentirsi già adulto, in un momento delicato della crescita nel quale il riconoscimento del gruppo è importante. I primi rapporti sessuali determinano, nella fantasia del ragazzo, l'approvazione del gruppo, il sentirsi "come gli altri" e in tal modo viene esorcizzata la paura della propria inadeguatezza, la scarsa fiducia in se stessi tipica dell'età. Quello dell'abbassamento dell'età del primo rapporto non è un fenomeno solo italiano, anzi. Tra le nazioni del cosiddetto 'primo mondo' Nord Europa e Stati Uniti sembrano guidare la classifica. Quali i rischi e i pericoli per la psiche delle ragazze (che un domani saranno in gran parte mamme) possono essere emergere come conseguenza di questo mutamento? Il rischio principale è legato alla rappresentazione distorta e superficiale che televisione e pubblicità rimandano del sesso, in questa società così legata ai concetti di immagine e profitto. Messaggi a contenuto sessuale (e quindi in grado di catturare più facilmente l'attenzione) hanno spesso solo finalità commerciali e svuotano la sessualità dei significati più profondi e delicati, "utilizzandola" a scopo commerciale. Tutto ciò può condurre ad una innaturale scissione tra l'atto sessuale e il mondo psichico ed emotivo. Fare l'amore non è solo "piacere sessuale", ma, a livello più profondo, condivisione, comunicazione, accettazione del proprio corpo. I primi rapporti sessuali sono tappe delicate nella formazione di un'identità, in quei momenti superficialità e scarsa sensibilità possono creare insicurezze e difficoltà a relazionarsi con gli altri. Quale il ruolo dei genitori, della scuola, dei media? Quali responsabilità - in pensieri, opere ed omissioni per sfruttare una frase celebre - si possono individuare in chi ha un'influenza determinante nella formazione della personalità dei più giovani? E' buona norma cercare di favorire sempre un dialogo con i propri figli, nel clima più disteso possibile. L'esperienza insegna che il divieto, il comando di "non fare" qualcosa, quando non accompagnato da spiegazioni e motivazioni (quando cioè è solo espressione di un'autorità che non "ascolta") serve a poco e, anzi, istiga comportamenti trasgressivi. "Ascoltare" è la chiave, l'adolescente non accolto tra le mura domestiche, cercherà condivisione e sostegno fuori, lasciando quindi i genitori spesso all'oscuro delle sue esperienze. L'autorevolezza del gruppo di coetanei dovrebbe essere sempre controbilanciata dall'autorevolezza delle figure genitoriali che offrono educazione solida fin dalla più tenera età e, quindi, punti di riferimento ai quali rivolgersi nei momenti di difficoltà. E' importante fornire risposte e spiegazioni, anche tecniche (a proposito di contraccezione, malattie, funzionamento degli organi genitali), senza tuttavia anticipare i tempi: meglio rispondere quando il ragazzo fa domande dirette. Il messaggio importante da trasmettere è il valore dell'intimità, che non si raggiunge attraverso il banale atto sessuale, ma è una conquista basata sulla comprensione e rispetto dell'altro, e che permette di sentirsi a proprio agio nell'esprimere i propri sentimenti e anche nel vivere insieme i propri desideri erotici. |
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli |