PIROMANIA
Cosa è la piromania?

La piromania è una tendenza a provocare incendi intenzionalmente, senza scopo di
lucro. I soggetti affetti da questo disturbo provano tensione o eccitazione emotiva
prima di appiccare l'incendio, possono essere affascinati, interessati, incuriositi o
attratti dal fuoco e dai cosiddetti "contesti situazionali" (le attrezzature, le
conseguenze, etc.).
Il piromane agisce abitualmente solo, è generalmente di sesso maschile, circa 30- 40
anni e non è mosso da ostilità o desiderio di vendetta verso l'eventuale danneggiato: si
tratta di un impulso irrefrenabile che viene placato solo appiccando l'incendio e
osservando le fiamme.
Non c'è una motivazione precisa: spesso i piromani che vengono fermati non sanno
dire neanche perché hanno acceso il fuoco.
Il piromane per lo più, è caratterizzato da basso livello intellettivo, bassa scolarità,
spesso abusa di alcolici e non prova rimorsi.
Agisce con ritualità e, nella maggioranza dei casi, questa tipologia di soggetti ha
sempre manifestato, sin dalla pubertà, un interesse patologico per il fuoco, (rubando
accendini e fiammiferi, dando fuoco di nascosto a carta o piccoli oggetti).
La sola vista del fuoco produce, in questi soggetti, emozioni intense, molto piacevoli ed
eccitanti: il forte piacere provato determina un'irresistibile impulso a ricercare
nuovamente quel tipo di sensazione, in modo ripetitivo e ricorrente.
Dopo il primo incontro con il fuoco, si crea una specie di attrazione fatale che non si
ferma più di fronte a nulla. Generalmente il piromane assiste all'incendio che provoca.

Quali sono le motivazioni che possono spingere una persona a sviluppare incendi in
modo volontario?

Per il piromane, la passione per le fiamme può scaturire da traumi o da delusioni non
superate. Il piromane è come il cleptomane: ha un impulso e non può fare a meno di
appagarlo. La piromania in senso stretto, quindi, non è collegata al desiderio di
danneggiare o sfidare qualcuno.
Al contrario esistono forme di comportamenti maniacali, posti in atto per vendetta,
emulazione di un modello proposto magari in tv, sfida alle regole sociali e alla polizia,
etc. che possono anche concretizzarsi nell'appiccare incendi, senza che per questo si
configuri (tecnicamente parlando) il disturbo di piromania. In questi casi
l'atteggiamento distruttivo può nascere da rabbia e aggressività profonde, frustrazione,
etc.

Chi è il piromane?

Non è importante cosa un piromane incendia ma è importante identificare il suo
rapporto con il fuoco. Il vero piromane è interessato al fuoco e al piacere che ne trae e
non è spinto da interessi di tipo economico, da ragioni socio-politiche, da rabbia o
vendetta, etc.
Per alcuni appiccare il fuoco è invece un mero atto di vandalismo. Solitamente si tratta
di soggetti molto giovani (hanno una età media di circa 16 anni), che agiscono in
gruppo (da soli non appiccherebbero mai il fuoco), hanno come bersaglio principale le
scuole, i parchi, le aree verdi adibite a gioco, in genere vivono con i genitori, agiscono
per noia o divertimento, abbandonano la scena del fuoco e non vi ritornano.
Altri "incendiari" possono agire per vendetta: chi accende il fuoco per vendetta mira
alla distruzione dei beni o attività altrui come ritorsione per ipotetici torti subiti.
In altri casi appiccare il fuoco determina un vantaggio di tipo economico (si pensi ai
roghi dolosi estivi nelle aree boschive).


Perché in certi casi sono i pompieri ad attizzare il fuoco per poi dimostrare il loro
eroismo?

Tra le caratteristiche diagnostiche che gli psicologi e psichiatri osservano in
associazione alla piromania c'è, curiosamente, la tendenza da parte dei piromani a
"passare il proprio tempo nella caserma dei pompieri, appiccare il fuoco per aggregarsi
ai pompieri o perfino diventare pompieri" (DSM IV, Manuale Diagnostico e Statistico dei
Disturbi Mentali).
Succede spesso che il piromane provochi l'incendio e corra ad avvertire i vigili del
fuoco per poi assistere o partecipare allo spegnimento.
A tale proposito è sempre vivo il dibattito sull'opportunità di mostrare attraverso mass
media e stampa i dettagli di tali tipologie di comportamento.
I video, l'enfasi giornalistica, potrebbero stimolare nel piromane il desiderio del fuoco,
aumentare la sua eccitazione e il suo piacere, alimentando l'impulso irrefrenabile tipico
della patologia.

Il fuoco ha un significato simbolico?

Il fuoco è un elemento di distruzione, in grado di ridurre la materia in cenere e fumo. Per
questa sua caratteristica, molte culture gli attribuiscono il potere di distruggere il male,
(il demone, la malattia fisica, etc.).
L'effetto della distruzione per mezzo del fuoco è la purificazione ed in molti riti esso
compare come elemento da saltare o da attraversare.
Il calore del fuoco si contrappone al gelo della morte e, per molte culture, cremare i
defunti assume significato di resurrezione/rinascita.
Il colore del fuoco, il rosso, diviene sinonimo e simbolo di potere e forza, mentre la
fiamma, che rischiara le tenebre, è diventata spesso metafora dell'illuminazione intesa
come conoscenza. Inoltre, il rito dell'accensione del fuoco costituiva esorcismo contro
l'inverno e conteneva in sé la capacità di rigenerare la fertilità della terra.
Per la psicoanalisi la preparazione del fuoco e, tutto ciò che con esso è in rapporto,
sono intimamente intessuti nel simbolismo sessuale. La fiamma rappresenta, nel
significato onirico, un genitale maschile e il posto dove arde il fuoco, un grembo
femminile.


Psicologia
Donna
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli