Psicologia




La lettera di Viola

Ciao dottore,
sono Viola, la cagnolina 14 enne di razza Border Collie, adottata dai signor R…ti ricordi di me? Abbiamo fatto le analisi perché mi usciva il sangue dal naso.
Certo…a 14 anni non si è più in forze, si cominciano ad avere gli acciacchi tipici dell'età: reumatismi, problemi alla vista etc. Non ci sentivo più tanto bene e quando urlavano ad alta voce il mio nome, spesso non me ne accorgevo nemmeno.
Sai dottore…che gioia quando il mio amico C. mi veniva a prendere la sera per fare il giretto insieme…A volte si presentava da solo e in quelle occasioni mi sentivo importante, al centro dell'attenzione, il mio amico era concentrato solo su di me, era tutto per me!
Mi toglieva il guinzaglio così potevo annusare l'erba bagnata della notte e correre libera come non avevo mai fatto prima. A volte, portava con sé anche Apollo, Bimba e Carlotta. Si andava tutti insieme in un giardino recintato, rimanevo a guardarli mentre si rincorrevano, facevano gli agguati dietro gli alberi, anche se non avevo più la forza per mettere in scena un agguato vero e proprio, non ne soffrivo affatto…solo l'idea di stare in quel branco di amici scalmanati e divertenti mi faceva sentire parte di una famiglia.
C. mi faceva dormire anche nella sua stanza…ogni volta che mi avvicinavo alla ciotola dei croccantini, Apollo mi mostrava i denti ma poi mi lasciava mangiare ciò che desideravo. Sai dottore, l'altra sera ho fatto la pipì nel corridoio ma non l'ho fatto apposta… trattenere i bisogni diventa un po' difficile a questa età ma C. ha capito e non mi ha rimproverata.
Quanto sono dolci le carezze, che sensazione fantastica sentire gli odori…è proprio bello vivere anche se non si è più cuccioli! Perché, caro dottore, hai deciso di interrompere tutto questo prima del tempo? Ora io non posso più guardare il cielo, mangiare un biscotto, dormire in macchina con i miei amici.
Mi hai stesa su quel lettino freddo dell'ambulatorio…mentre preparavi la siringa per addormentarmi, io ti guardavo, scodinzolavo, non mi faceva male niente, non avevo dolori forti, avevo solo fame e tanta voglia di giocare e correre…cosa ci facevo lì con te?
Tu sei riuscito a guardarmi mentre mi iniettavi il veleno letale? Io si, io ti osservavo bene, i tuoi occhi erano così cinici, così vuoti, così diversi da quelli di C.…Lo sai che i maiali, quando vengono portati al macello, percepiscono di stare per morire e urlano disperati?
Anche io, come loro, ho capito che stava per succedermi qualcosa di veramente brutto…ero vecchietta ma non stupida! Tu, caro dottore, hai studiato per essere un medico e immagino che avrai letto da qualche parte che noi cani abbiamo la consapevolezza del presente.
Lo sai che riusciamo a comprendere ciò che accade e a sentirne le emozioni? Credevo che in un ambulatorio veterinario si entrasse per guarire e non per morire. Sai dottore…avrei voluto scegliere io quando andarmene, avrei voluto salutare chi mi amava veramente e mi accettava per quello che ero, avrei voluto semplicemente essere libera di essere.

Viola
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli