Psicologia
Donna
MI SENTO MOLTO GIU’, MA SONO DEPRESSA?


“Mi sento come se fossi in apnea sott’acqua e trattengo il respiro perché penso che tra un po’ risalirò in superficie e potrò riprendere a respirare e finalmente sarà tutto finito. E invece sono ancora sotto e ho la sensazione di scendere ogni giorno sempre più giù, sempre più in profondità. Ho smarrito l’interesse per le cose della vita, ho un vuoto qui, dentro di me, allontano le persone che conosco, mi fanno soffrire, le sento distanti, alcune sono distanti veramente e probabilmente non c’è stato mai un autentico affetto nei miei confronti. Non riesco a costruire relazioni nuove, ogni volta che ci provo, sopraggiunge la delusione e allora annego ancora di più in un mare di pensieri tristi e mi sento ancora più sola di prima. Ogni piccola difficoltà, il lavandino che perde, un semplice mal di gola, diventano preoccupazioni irrisolvibili, insormontabili. Mi sento appesantita, la cosa più difficile è sopportare questa terribile convinzione di non poter avere un futuro, un progetto di vita, un altro amore…insomma un qualcosa che mi possa far stare bene. Sono convinta che tutto ciò che di bello ci sia stato nella mia vita è stato già vissuto e ora stop, non mi verrà concesso più nulla di gradevole. Il mio tempo leggero e pieno di sorrisi è terminato! Ma questo chi lo decide? Non lo so, forse sono io stessa a deciderlo, forse è questo mio stramaledetto modo di stare al mondo che lo decide!. Un periodo davvero penoso! Ora mangio tanto, per giorni interi non mi va nulla, a volte dormo molte ore e sono svogliata tutto il tempo, altre volte vivo un inspiegabile stato euforico misto ad energia che si esaurisce in poche ore e poi non chiudo occhio tutta la notte. Oh, accidenti, ma che mi sta succedendo?… scusi dottoressa, ma che per caso sono depressa?” Per le persone che vivono periodi depressivi, i rapporti diventano di vitale importanza, non solo per un bisogno d’amore ma per una profonda necessità di ricevere conferme, ci si attacca morbosamente agli altri con la speranza di trovare sicurezza e protezione ma poi si finisce per isolarsi. Qualsiasi perdita viene vissuta in maniera drammatica, si accompagna alla sensazione di smarrire parti di sé. Ogni cambiamento viene percepito come qualcosa di pericoloso e faticoso, affrontare una situazione nuova significa tollerare la frustrazione di dover lasciare andare qualcosa del passato a cui si è molto legati e da cui si dipende ancora intensamente nonostante quel qualcosa o quel qualcuno non ci siano più. “Mi sento inadeguata, incapace, sempre con questo vago senso di colpa, non ho più energie, vivo con la costante sensazione che stia per verificarsi un disastro imminente e non trovo nessuna via d’uscita. Il mio umore si è ammalato…ma tutto questo si può curare?” . Oggi abbiamo bisogno di dare una spiegazione a tutto, di razionalizzare tutto, categorizzare sintomi, malattie e sperare in una medicina che possa, come per magia, cancellare il dolore. Forse di fronte alla depressione non è tanto importante capirne le motivazioni che l’ hanno accesa (possono essere varie, concatenate tra loro, sommate a traumi passati e presenti etc) quanto fermarsi e accettare di non stare bene, accogliendo la propria crisi dolorosa. Non è necessario raggiungere la felicità, toccare il massimo delle nostre aspettative ma imparare a vivere in coerenza con la propria realtà, allenandoci a tollerare i traumi e le perdite che inevitabilmente si incontrano e si incontreranno. Si può anche rimanere incollati al proprio passato, se sembra difficile separarsene del tutto, ma nello stesso tempo darsi la possibilità di volgere lo sguardo anche altrove, accettando di essere diventati diversi da come si era e rassegnarsi al fatto che tutto cambia, tutto si trasforma nel tempo. Sarebbe cosa saggia tenere vicine persone che sembrano contenere, senza giudicare, il vostro mal di vivere forse perché anche loro lo hanno vissuto in qualche modo o forse perché semplicemente sono persone empatiche e cercare di allontanare chi svaluta il vostro dolore, in questi casi la vostra sofferenza non è stata veramente accolta ma anzi si sta facendo di tutto per negarla o prenderne le distanze. Succede spesso, proprio durante queste fasi depressive, specialmente a chi è più consapevole, di avere paradossalmente la forza di tagliare amicizie poco nutrienti, l’affetto non si dovrebbe mai elemosinare, da nessuno! Andare in psicoterapia? Si, quando la crisi interiore si fa troppo angosciosa, si ha bisogno di chiedere un aiuto un po’ speciale. E nel frattempo circondarsi di persone positive, evitare di adottare comportamenti solo per compiacere gli altri, rimandare decisioni importanti e fare cose semplici nel quotidiano, magari privilegiare quelle più indispensabili. Spunterà prima o poi qualcosa che vi piace e che vi fa sentire un pochino meglio!!! Allora fatela!, si ma da soli, senza per forza il sostegno di qualcun altro. Sarà il vostro piccolo segreto, il vostro personale inizio del cammino verso la guarigione.

Un quadro di Renè Magritte.








Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli